“Il conflitto in Ucraina accelera il processo di integrazione europea”

“Il conflitto in Ucraina accelera il processo di integrazione europea”

Il conflitto in Ucraina ha sicuramente accelerato l’intero processo di integrazione. “Siamo tutti consapevoli della necessità di fare passi in avanti e di essere uniti”. Lo ha detto ad “Agenzia NovaVincenzo Celeste, direttore generale per l’Europa e la politica commerciale internazionale del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), a margine della conferenza “15 anni di appartenenza della Romania all’Unione europea – trasformazione nella e dell’Ue” tenutasi a Roma presso l’Istituto Luigi Sturzo. “Condividiamo gli stessi valori e gli stessi principi e a partire da questo si può costruire una integrazione e si può fare andare avanti il processo di allargamento. Ci sono stati dei passi in avanti importanti, come le decisioni storiche relative alla concessione dello status di Paese candidato a Ucraina e Moldova oltre alla prospettiva europea per la Georgia”, ha aggiunto.

Rispetto al ruolo della Romania nel processo di integrazione comunitario, Celeste ha sottolineato che il Paese è, per sua natura geografica, un “ponte” per la sua posizione tra i Paesi dei Balcani occidentali, da una parte, e quelli del Partenariato orientale dall’altra. Bucarest riveste una posizione strategica “tra due gruppi di Paesi che aspirano ad entrare nell’Ue e svolge un ruolo fondamentale nel supporto al processo di allargamento e di integrazione e su questo siamo esattamente sulla stessa lunghezza d’onda”, ha sottolineato il direttore generale per l’Europa e la politica commerciale internazionale del Maeci.

Interrogato sulle possibili tempistiche per la piena integrazione nelle istituzioni europee di Ucraine e Moldova, Celeste ha dichiarato: “Non credo sia possibile adesso fare previsioni temporali. La cosa fondamentale è, da un lato valutare bene la determinazione di questi Paesi e il lavoro che stanno facendo per andare avanti, dall’altra è fondamentale che noi altri Paesi dell’Ue li aiutiamo a fare i progressi che sono necessari per entrare un giorno nell’Unione europea”.

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